Il vino eleva l’anima e i pensieri, e
le inquietudini
si allontanano dal cuore dell’uomo.
Pindaro (518 a.C. circa – 438 a.C.
circa)
Ciao ben ritrovati,
parlo sempre volentieri del nettare
degli dei, ed oggi lo faccio con un nettare veramente nobile, l’Aglianico del
Vulture, ma prima vi parlo delle
azienda produttrice di molte
etichette pregevoli.
L’azienda nasce nel 1998, da un’antica passione per la viticoltura, tramandata da
generazione nella famiglia
Giuratrabocchetti.
Gerardo Giuratrabocchetti, laureato
in Scienze Agrarie con la moglie Marcella valorizza l’Aglianico del Vulture
coltivando nelle proprie vigne. Con la stessa passione di un tempo, amalgamando
tradizione con l’innovazione, l’azienda presta attenzione alla scelta dei
vigneti.
Molti sono i vini dell’Azienda
Cantine de Notaio, ma il fiore all’occhiello è l’Aglianico del Vulture
L’Aglianico del Vulture è un vino che
la sua storia si perde nei tempi, una storia millenaria; probabilmente il vitigno fu introdotto in Basilicata dai Greci nel VII- V secolo A.C.
Quinto Orazio Flacco, uomo romano e del Vulture (nato a Venosa l’8 dicembre del
65 A.C.), capace di gustare e insegnare i più profondi piaceri della vita e
cantore dello straordinario rapporto fra la vite e la vita, nel suo Ars Vivendi
scrive:
“Nessuna poesia scritta da bevitori
di acqua può piacere o vivere a lungo. Da quando Bacco ha arruolato poeti tra i
suoi Satiri e Fauni le dolci Muse san sempre di vino al mattino”.
Il vino ci trasmette sensazioni ed
emozioni sin da quando si stappa, e in questi vini,
Le Cantine del Notaio si
sente il profumo e il sapore della sua terra.
Questa è l’etichetta che l’Azienda che
con piacere ho portato sulla mia tavola.
Il Repertorio rappresenta tutta l’essenza
del sud.
Rosso rubino con riflessi
granato, con un profumo che ricorda la
marasca e la prugna mature, accompagnati da accenni speziati e di radice di
liquirizia.
Un broccato caratterizzato
dal tratto armonioso e piacevole.
Vino che va servito a 18°, ottimo con
arrosti di carne rossa e preparazioni a base di selvaggina.
Anche per un fuori pasto è armonioso!
L'Aglianico come tutti i vini rossi va degustato nel calice "Bordeaux" oppure un "Tulipe"
Degustando l’Aglianico del Vulture è stato come entrare in contatto con l'essenza
pura del Vulture e i vuoi vigneti ricchi
di profumi e sapori.
Un ringraziamento di vero cuore
all'Azienda Cantine del Notaio, che con il suo fantastico vino ha portato sulla mia tavola il profumo e il sapore della Basilicata.
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