Ciao ben ritrovati,
ritorno a parlarvi di fashion,
un tributo ad un capo che pur avendo la
veneranda età di 144 anni è sempre attuale, ricercato, e amato da tutti, veste
intere generazioni, di tutte le età, di cosa sto parlando, vi chiederete, come non lo avete intuito?,
parlo del Jeans
Per chi non lo sapesse pur amandolo sono
passati ben 144 anni
da
quando Levi Strauss
per primo depositò il brevetto per la
produzione del denim, tipico pantalone a cinque tasche, il mitico 501.
I primi Levi’s sono nati per i minatori, poi col tempo sono
sati migliorati.
Ma il vanto è anche nostro, gli
italiani sono stati precursori di una moltitudine di cose, e anche per i Blue
Jeans lo siamo stati, ecco come è andata la storia.
La scelta di Levis, per quanto
riguarda il tessuto, cadde sul un tessuto della città di Nimes, in Francia,
abbreviato in America come denim, dal caratteristico aspetto blu della tinta
usata per colorarlo, ma in realtà l’idea di Strauss non era nuova di conio,
infatti qualche decennio prima ci
avevano già pensato gli ingegnosi marinai di Genova a fare lo stesso con un
telo bluastro (forse proprio il denim o forse del fustagno italiano) usato per
le vele delle navi.
Ma l’ingegno del
popolo italiano non andò comunque persa, e ne rimase una traccia almeno nel nome dei pantaloni da lavoro di Levi’s, blues Jeans, dove il primo termine si
riferisce ovviamente al colore, e Jeans sta per Genes, con cui allora ci si
riferiva ai genovesi.
Da allora lo storico tessuto non ha
mai smesso di avere successo, dal capo
principe del casualwear il suo successo si è esteso ben oltre i confini dei
look informali.
Ha assunto tanti aspetti, si è
ammodernizzato, vestito tutti anche i vip e stilisti si sono lasciati incantare
del jeans.
Usato per abbellire, per accessori
glamour, un tessuto che non muore mai, che si è sempre prestato in molti
riutilizzi,
sempre dettati dall’estro creativo.
Un capo che non manca in nessun
guardaroba.
Buon compleanno jeans e mille altri!
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